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La Porta del sangue a Guardia Piemontese

Guardia Piemontese

Il turista curioso è sicuramente attratto dal nome e dalla posizione di Guardia Piemontese. Al paese si arriva percorrendo la superstrada che parte dalle Terme Luigiane. Guardia appare subito come un presepe con case basse di pietra e viuzze strette. La prima impressione arrivando, è di fare un tuffo in pieno Medioevo. Scesi dall’auto, l’impressione si rafforza: una vecchia porta di pietra con la scritta “Porta del sangue” e un’altra scritta “Piazza dei Valdesi”. Le antiche e tormentate vicende di queste case passano per questi nomi. Il paese ebbe origine nel XII secolo da una colonia di profughi di religione valdese che lasciarono la Val d’Angrogna, in provincia di Torino, per sfuggire all’inquisizione. Dopo lo scoppio della Riforma protestante, anche i Valdesi di Calabria cominciarono a predicare liberamente. A Guardia predicava Gianluigi Pascal, arrivato da Cuneo. Ma ben presto si scatenò la repressione. Pascal fu arso vivo a Roma nel 1560 a Castel Sant’Angelo. L’anno dopo Guardia fu distrutta. Molti furono impiccati, altri arsi vivi, compresi vecchi, bambini e donne. I cadaveri di 200 persone vennero squartati e appesi a dei pali piantati lungo la strada per 36 miglia. In undici giorni furono uccise 2.000 persone e 1.600 finirono sui monti vicini. Il sangue corse a rivoli per il paese trovando sbocco nella porta grande, che da allora si chiama “Porta del sangue”.